Cosa serve alla tua azienda per ripartire con grinta nel 2021, ottimizzando le azioni ed evitando di perdere tempo? Oltre a cambiare la tua impostazione mentale come imprenditore, di cui abbiamo parlato in una live nella community Facebook (Come diventare un leader guidato dal cambiamento), devi strutturare la tua azienda come un’organizzazione evolutiva. Oggi ti spieghiamo come farlo.

Cosa significa organizzazione evolutiva
Sai bene anche tu quanto nella maggior parte delle organizzazioni ci siano ancora troppa burocrazia, regole e processi ancorati al passato, che, se un tempo portavano valore, oggi non hanno più la stessa importanza.
L’organizzazione tradizionale è nata cent’anni fa con Frederick Winslow Taylor, l’inventore del cosiddetto “taylorismo”, e si basava sull’idea implicita che il pensiero e l’esecuzione fossero due concetti separati, che definivano rispettivamente la classe dirigente e quella operativa.
Perché si fa fatica a cambiare rispetto a questo modello? Per abitudine e routine, perché non riusciamo a valutare in maniera periodica quali siano le reali necessità e i benefici che queste abitudini portano all’organizzazione, e se è possibile sostituirle con un’organizzazione trasparente, agile, veloce.
L’organizzazione tradizionale non permette una risposta rapida e agile ai cambiamenti del mercato, e questo ha come conseguenza il fatto che il cliente non vivrà un’esperienza positiva nei confronti dell’azienda, soprattutto in periodi come questo, in cui non abbiamo più un rapporto dal vivo costante, ma ci confrontiamo soprattutto online.
Ecco che un’organizzazione evolutiva, invece, è un modo di gestire l’azienda che si libera della mentalità per cui “se si è sempre fatto così, allora continuerà ad andare bene”, e che si adatta alla realtà moderna e ai continui cambiamenti del mercato.
L’organizzazione evolutiva nei rapporti tra imprenditore e collaboratori
Rispetto alle organizzazioni attuali, un primo passo verso il modello evolutivo si può fare nel rapporto tra dipendenti e datore di lavoro, che dovrebbe diventare:
- flessibile;
- improntato sulla fiducia;
- basato sulla collaborazione e sulla condivisione delle idee;
- paritario: il dipendente deve agire come se l’azienda fosse sua.
Le idee vanno condivise e commentate, e le proposte di tutti devono essere tenute in considerazione per attuare eventuali modifiche, o come serbatoio per ulteriori nuove idee e progetti. Velocità e capacità di adattamento si allenano condividendo piani budget e controllo delle attività, per ridurre gerarchie e burocrazie inutili.
Nelle organizzazioni tradizionali il team lavora sempre per avere un incentivo, ed è tutto legato a questioni economiche.
Nelle organizzazioni evolutive, invece, il team sa autogestirsi ed è questa la forza che lo rende davvero motivato: del resto, gli esseri umani agiscono in base al modo in cui vengono trattati.
Il segreto per arrivare a questa nuova gestione è la semplificazione dei ruoli e dei processi, per creare un sistema decisionale rapido, disporre le risorse in maniera dinamica e innovare i prodotti in modo preciso rispetto ai cambiamenti nelle richieste del mercato, per evitare di perdere tempo o di investire in operazioni che non trovano l’interesse del pubblico.

Gli obiettivi aziendali e l’organizzazione evolutiva
Un modo per introdurre un sistema evolutivo parte dal focalizzarsi sugli obiettivi, che creino senso di appartenenza perché legati a uno scopo comune, in cui il team si sente coinvolto.
Il fatto che tutti abbiano chiaro l’obiettivo aiuta a creare azioni coerenti al suo raggiungimento, senza la paura di cambiare o trasformare ciò che si era immaginato e programmato all’inizio del percorso.
Nell’organizzazione evolutiva la libertà e l’autonomia sono i pilastri che servono a motivare il team. L’obiettivo del gruppo di lavoro dev’essere quello di cogliere le opportunità e accelerare la crescita dei progetti aziendali. Non dimentichiamo che sperimentare e sbagliare sono aspetti fondamentali del processo: basta solo che si sperimenti in un ambiente sicuro, stabilito in fase di progettazione, in cui sono definite le aree di sperimentazione e il punto fino a cui il team può spingersi nel prendere decisioni.
I dipendenti possono fornire prestazioni eccezionali senza per forza avere incentivi economici prestabiliti: l’attenzione deve essere puntata piuttosto sui risultati ottenuti e, solo dopo averli analizzati, potrai stabilire i meriti di ognuno, valutando, di conseguenza, un salario appropriato.
Impostare un’organizzazione evolutiva ti fa uscire da schemi e processi a cui sei abituato da anni (o forse da sempre), e ti spinge ad avere una mentalità di apprendimento continuo.
In conclusione, ti consigliamo un libro molto interessante per approfondire l’argomento: “Brave New Work” di Aaron Dignan.
Se invece vuoi attivarti e analizzare cosa puoi fare di meglio da subito per la tua azienda, puoi richiedere una delle nostre sessioni di coaching gratuite, in cui ti indicheremo un possibile piano per espandere il tuo business.