Nelle nostre business coaching ci troviamo spesso di fronte a imprenditori che dicono di aver fatto marketing comprando spazi pubblicitari su riviste, o aprendo un profilo social, o stampando centinaia volantini… hanno lavorato mesi senza risultati e dopo il primo fallimento hanno deciso di sospendere tutto.
Dove sta l’inghippo?
Quando si sente la parola marketing la prima cosa che viene in mente è la pubblicità, ma fare marketing non significa solo questo.
A cosa serve (davvero) il marketing.
Fare marketing significa rispondere ai bisogni reali delle persone, e per farlo è necessario saper analizzare i numeri e i dati. Per questo oggi vogliamo approfondire un tema per noi fondamentale: il marketing scientifico.
Scriviamo questo articolo anche per annunciare una partnership di cui andiamo fiere e che ci permetterà di aiutare chi vuole fare bene marketing nel raggiungere risultati migliori.
Imprenditori che cambiano, infatti, è diventata partner Surf the Market, una metodologia di marketing scientifico che permette di analizzare come viene percepito il valore del brand, prima di scegliere una strategia e occuparsi dell’operatività.
Che cos’è il marketing scientifico
Troppo spesso aziende di tutte le dimensioni prendono decisioni dettate dall’istinto o basate su ipotesi interne che non sono confrontate con quello che succede nel mercato. Per gestire al meglio un’azienda e diventare un riferimento sul mercato, non puoi fare altro che ascoltare quello che ti dice quel mercato, intercettare i bisogni delle persone e poi conquistarle, coinvolgerle e fare in modo che abbiamo di te un ricordo positivo.
Per realizzare un piano di marketing efficace non bastano intuito, giudizio e creatività: queste caratteristiche devono, infatti, essere affiancate da una rigorosa analisi dei dati.
Ce lo insegnano Kevin Clancy e Peter Krieg, fondatori del marketing scientifico.
“Molta gente si avvicina al marketing pensando che sia una specie di forma d’arte […] Noi non rifiutiamo l’uso dell’intuizione, del giudizio, della creatività, dell’esperienza, ma riteniamo necessario un loro bilanciamento con una rigorosa analisi di dati indiscutibili.” Kevin Clancy
Oggi, quando si parla di marketing, si parla soprattutto di strategia, e in pochi parlano di analisi. Basarsi su quello che si pensa internamente senza confronti precisi con l’esterno è molto rischioso.
Il marketing scientifico, invece, basandosi (come immaginerai) proprio sul metodo scientifico, risponde con metodi e strumenti affidabili, che rispondono in maniera precisa alle domande di mercato, evitando i rischi delle decisioni prese di pancia. È per questo il marketing scientifico porta in tempi più brevi a risultati più efficaci, efficienti, affidabili.

Come fare marketing scientifico
Come descriveremmo l’approccio del marketing scientifico? È un metodo che analizza quanto l’operato dell’azienda è:
- significativo: quali sono i fattori che per il cliente contano di più o di meno?
- sostenibile: quanto è brava l’azienda a soddisfare questi fattori?
- distintivo: come si distingue (o non distingue) dai concorrenti?
Come fa a trovare le risposte a queste domande? Attraverso l’analisi dei dati, che sono importanti perché:
- non sono il fine ma il mezzo per ottenere un risultato;
- sono utili e funzionali per rispondere a domande specifiche per comprendere i reali bisogni del mercato;
- portano a principi e algoritmi decisionali che aiutano a guidare il business;
- vanno trasformati in informazioni strategiche, utili a identificare gli obiettivi da raggiungere.
L’analisi che dobbiamo fare prima di partire con la strategia deve essere ciclica, in modo da individuare come cambia nel tempo la percezione del tuo prodotto o servizio da parte dei clienti, capire quando emerge una nuova necessità e quali sono le aziende che per prime rispondono a queste nuove richieste del mercato.
Grazie alla raccolta di dati, che sono gli unici parametri oggettivi e sono tipici di ogni approccio scientifico, puoi confermare e validare l’ipotesi di partenza, oppure revisionare, bilanciare e aggiustare la direzione, senza proseguire alla cieca.
Solo dopo la fase analitica che guida alla definizione della strategia arriva il momento del piano operativo. Questo dovrebbe essere l’ultimo anello della catena, anche se spesso gli imprenditori partono proprio da questo punto. Si tende a partire dalla fine e a elaborare di conseguenza le richieste ai consulenti: “vorrei un funnel per vendere il mio prodotto”, “ci fate una serie di video?”, “apriamo Instagram!”… ma se non hai fatto tutti i passaggi precedenti, è impossibile ottenere un risultato efficace.
Se ti piace lavorare con un metodo (o se ancora un metodo non ce l’hai) e vuoi analizzare le tue idee e intuizioni, puoi parlare con noi e approfondiremo insieme come il marketing scientifico può aiutarti a costruire una strategia efficace.