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Che cos’è il rischio d’impresa e come gestirlo

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La conduzione di un’azienda può rivelarsi più difficile di quanto possa sembrare in apparenza, essendo tanti gli elementi di rischio presenti nella gestione di un’attività di natura imprenditoriale. Nella sua conduzione infatti, proprio come avviene nella gestione della normale vita quotidiana, è ben possibile inciampare in problemi, ostacoli e difficoltà, spesso anche importanti perché di natura finanziaria.

Ma è proprio la capacità di affrontare e superare tali problematiche che distingue le persone dotate di capacità imprenditoriale, nella consapevolezza che i problemi vanno affrontati come opportunità di crescita e sviluppo della propria attività.

È innegabile infatti che ogni progetto vincente, ovvero ogni attività imprenditoriale di successo, porta dietro di se una storia connotata non solo da successi, ma anche e soprattutto di “rischi”, ecco perché è importante individuare le giuste strategie adatte ad affrontare le possibili crisi.

La possibilità di andare incontro a una crisi e di trovarsi in difficoltà nel gestire un’azienda, spaventa tutti coloro che decidono di avviare un’attività imprenditoriale, complici le difficoltà economiche dei giorni odierni e la grave pandemia attraversata in questi ultimi anni.

Ma se da un lato l’avvio di un’attività di natura imprenditoriale presenta degli innegabili vantaggi, dall’altro lato un’attività di impresa necessita di pazienza, valutazione dei possibili problemi e capacità di gestione e coordinazione. Ma quali sono i rischi più ricorrenti per gli imprenditori che gestiscono un’attività autonoma? E come possono essere affrontati i rischi di impresa? Cerchiamo di capirne di più.

Che cos’è il rischio d’impresa e come gestirlo

Definizioni e tipologie di rischio d’impresa

Prima di addentrarci nel discorso relativo all’attività di impresa e a i rischi connessi, vediamo la definizione normativa riferita a chi esercita l’attività di impresa.

L’articolo 2082 del Codice civile dispone che l’imprenditore è colui che esercita “professionalmente un’attività economica organizzata allo scopo di produrre e scambiare beni o servizi”, mentre l’azienda viene definita come l’insieme dei beni “organizzati dall’imprenditore per esercitare l’impresa”.

Al di là delle definizioni legislative, quando si parla di rischio d’impresa ci si riferisce a quelle situazioni attinenti alla gestione di impresa che potrebbero compromettere il buon andamento dell’attività imprenditoriale e, di conseguenza, della situazione economica del suo titolare.

Il rischio d’impresa è infatti un concetto legato alla gestione e alle scelte effettuate dall’imprenditore nella conduzione della sua azienda, fattori che concorrono a determinare i risultati dell’attività imprenditoriale: profitti o perdite.

Se volessimo usare la nozione di economia aziendale, potremmo definire il rischio d’impresa come il rischio “complessivo” derivante dal suo avviamento e gestione, ovvero l’insieme delle responsabilità che gravano sull’impresa stessa.

Quali sono i principali fattori di rischio d’impresa?

Non esiste alcuna realtà aziendale, startup o business, non soggetta ai rischi di impresa: qualsiasi attività di natura imprenditoriale si caratterizza sempre per una costante evoluzione nel tempo, dipendente da fattori e circostanze non controllabili che ne determinano l’andamento, positivo o negativo in base ai periodi.

Tra i fattori che contribuiscono a determinare l’andamento dell’impresa ci sono sicuramente i costi legati al lavoro e ai prezzi delle materie prime necessarie all’azienda, la necessità di utilizzo di nuova tecnologia (comprese le necessità di riparazione e manutenzione), il comportamento delle aziende competitor e degli acquirenti, gli aspetti normativi e fiscali e, innegabilmente, le modalità di gestione delle scelte strategiche da parte dell’imprenditore stesso.

Per gestire al meglio le difficoltà legate all’impresa è essenziale prevenire, ma non è possibile annullare totalmente le possibilità che si presentino i problemi legati al rischio dell’impresa.

Prima di addentrarci nell’esame dei vari rischi attinenti all’impresa va considerato che, nella complessità della normativa e delle diverse figure societarie esistenti, in alcune ipotesi il rischio personale dell’imprenditore può essere scisso dall’impresa, nel caso in cui le responsabilità aziendali siano poste a carico della società “depersonalizzata”.

Ci riferiamo alle ipotesi della Srl, acrononimo di “società a responsabilità limitata”, dove è possibile differenziare il patrimonio dell’imprenditore da quello dell’impresa. In una società a responsabilità limitata infatti, tutti i soci che ne fanno parte (e dunque anche l’imprenditore), rispondono dei debiti della società soltanto nei limiti del capitale che è stato versato e firmato dagli stessi.

Al di là di questi casi, nella generalità delle attività di impresa l’imprenditore è soggetto ai rischi di impresa, e quindi risponde personalmente per i debiti contratti senza il limite del capitale versato, oltre ad essere soggetto agli altri rischi tipici dell’attività imprenditoriale.

Se volessimo scomporre il rischio d’impresa in diverse tipologie potremmo distinguere le seguenti: rischio economico e finanziario, rischio patrimoniale e reputazionale. Esaminiamo ogni singolo rischio d’impresa singolarmente.

Le varie tipologie di rischi di impresa

Quando si parla di “rischio economico” ci si riferisce ai rischi legati all’equilibrio tra costi e ricavi dell’impresa: quando questo equilibrio sfasa, portando l’imprenditore a sopportare un ricavo inferiore rispetto ai costi, si registrano delle perdite e dunque dei risultati reddituali negativi dell’impresa.

Il rischio finanziario è invece quello legato all’equilibrio tra flussi monetari in entrata e in uscita, un fattore che incide sulla liquidità della realtà aziendale nel caso in cui volga in negativo.

Il rischio patrimoniale è invece quel rischio che ricade direttamente sullo svolgimento dell’attività di impresa e sul suo patrimonio. Non va poi trascurato il rischio “reputazionale” dell’impresa, ovvero quello legato a fattori operativi, legali e strategici. Ma come si possono prevenire, o meglio gestire, questi rischi?

La valutazione dei rischi aziendali e la figura del risk manager

In considerazione del fatto che la gestione di un’attività imprenditoriale è quasi un percorso a ostacoli, difficile da prevedere, la gestione del rischio d’impresa nel corso degli anni è diventato un tema molto attenzionato da parte delle imprese e delle organizzazioni pubbliche, essendo molto importante identificare, valutare e quantificare preventivamente i rischi per ridurre al minimo l’impatto che potrebbero provocare sull’attività.

È infatti necessario individuare tutte le soluzioni che consentono di affrontare nel migliore dei modi tutti i rischi connessi all’esercizio dell’attività, e l’insieme di queste soluzioni, definite con il concetto di “Risk Management”, si basano sulla necessità di prevedere in anticipo l’avvicinarsi di un’eventuale minaccia per l’impresa.

Proprio a tal fine è divenuta sempre più importante la figura del “risk manager”: uno specialista che, essendo esperto nel settore, è in grado di individuare e prevenire in anticipo gli eventuali rischi legati alle attività imprenditoriali, in modo da individuare le possibili soluzioni per evitarlo.

Lo scopo di questa figura dunque, è quella di intercettare le possibili cause di rischio d’impresa ed elaborare delle soluzioni adatte a ridurle al minimo.

Quali strategie utilizzare per prevenire i rischi d’impresa?

Ma a prescindere che si decida o no di avvalersi della collaborazione di un esperto al fine di prevenire e gestire il rischio d’impresa, per evitare gravi crisi aziendali è necessario intercettare i cambiamenti che potrebbero rappresentare “fonte di rischio”, in modo da intervenire per elaborare una diversa strategia di condotta e tutelare i propri affari.

Nel momento in cui un problema inizia a divenire tale è innanzitutto importante non ripristinare, ma affrontarlo immediatamente mettendo a punto un nuovo piano di azione adatto a ripristinare l’equilibrio degli interessi aziendali.

Per evitare i rischi aziendali potrebbe risultare utile “registrare” i possibili rischi (facendo cioè uno specifico elenco indicativo di tutti i rischi connessi al settore dell’impresa operante) e coinvolgere i dipendenti nella loro gestione.

Identificare i rischi non è un’attività che compete esclusivamente ai proprietari dell’azienda o alla direzione, questi ultimi dovrebbero anzi coinvolgere i propri membri aziendali affinché collaborino nell’individuazione dei rischi in chiave preventiva, addestrandoli nella relativa gestione

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